Perché è verde la bottiglia di Xoriguer? E perché quell’“ansa” con il collo?
Cominciamo dall'”ansa”. Questa caratteristica trova origine nell’epoca in cui i liquori erano venduti alla rinfusa, in delle confezioni chiamate caneco, che permettevano di portare la bevanda dalle distillerie alle case e mantenerle fresche.
Questa abitudine è stata mantenuta finché, agli inizi degli anni ’80, si è imposto l’imballaggio di bevande, e Xoriguer ha cercato un contenitore che evocasse Minorca e ha optato per una bottiglia di vetro marrone con la sua caratteristica ansa.
Quando a metà degli anni ’90 una crisi mondiale provoca la chiusura di numerose fabbriche di vetro, trovare forni capaci di produrre contenitori marroni diventa più complicato. Si cerca, dunque, un’alternativa e si sceglie il verde smeraldo. Cambia colore, ma si mantiene la strizzatina d’occhio al caneco delle origini.
E quel mulino con le pale al vento sull’etichetta?
Un’altra strizzatina d’occhio. In questa occasione, alle origini familiari di Miguel Pons Justo, fondatore della distilleria e discendente della stirpe dei mugnai dedicata alla agricoltura in una tenuta del sud di Minorca chiamata Son Xoriguer.
Perciò, quando Pons Justo ha dovuto scegliere un’immagine per il suo gin ha optato per un mulino del 1784, quello di Xoriguer, in cui numerose generazioni della sua famiglia avevano trasformato quintali di frumento in farina. In questo modo, ha voluto manifestare che la sua distilleria restava
fedele ai valori di tradizione, qualità, e accuratezza che avevano sempre ispirato l’attività di quel vecchio mulino.